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Carenza di vitamina D alla nascita potrebbe portare all'autismo

Neurologia Redazione DottNet | 30/11/2017 15:37

Secondo la ricerca, pubblicata sulla rivista Journal of Bone and Mineral Research, un neonato molto carente di vitamina D ha un rischio quasi quadruplicato di diventare autistico

Anche una carenza vitaminica alla nascita potrebbe aumentare il rischio del bebè di ammalarsi di autismo negli anni a venire: lo suggerisce una ricerca su 27.940 neonati in Cina, a 310 dei quali è stato diagnosticato l'autismo intorno ai 3 anni di vita.    Secondo la ricerca, pubblicata sulla rivista Journal of Bone and Mineral Research, un neonato molto carente di vitamina D ha un rischio quasi quadruplicato (+260% di rischio) di vedersi diagnosticato un disturbo dello spettro autistico a tre anni di vita rispetto a un bebè con elevati livelli di questa vitamina nel sangue.   La ricerca è stata condotta, tra gli altri, da Jun Lu dell'università cinese della provincia di Jiangsu.  

Gli esperti hanno confrontato le concentrazioni di vitamina D alla nascita nel loro campione di neonati (divisi in 4 sottogruppi - quartili - a seconda delle concentrazioni di vitamina nel sangue) e incrociato i dati con le diagnosi di autismo formulate negli anni a venire.

E' emerso che un bebè che ha i livelli più bassi di vitamina D alla nascita (ultimo quartile) ha un rischio del 260% in più di vedersi diagnosticato l'autismo a tre anni rispetto a un bebè con i più alti livelli di questa vitamina (primo quartile). Il rischio di autismo scende al crescere delle concentrazioni della vitamina alla nascita: un bebè con livelli relativamente bassi di vitamina D (3/o quartile) ha un rischio del 150% più alto di vedersi diagnosticato l'autismo a 3 anni; un bebè con livelli medio-alti di vitamina D alla nascita (2/o quartile) ha un rischio del 90% maggiore di un bebè con alti livelli di vitamina D nel sangue.

fonte: ansa

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