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Resistenza e vitalità: caratteristiche fondamentali nella terapia probiotica

Pediatria Redazione DottNet | 22/11/2017 12:21

La barriera intestinale è un sistema complesso che protegge, tra le altre azioni, dall'attacco degli agenti patogeni. Molte malattie gastrointestinali ed extraintestinali sono associate ad alterazioni strutturali di questa barriera (1).

A tale proposito, è cresciuto sempre di più l'interesse per l'utilizzo dei probiotici, che possano modulare la risposta immunitaria ed interagire con la barriera intestinale, al fine di ristabilirne l'omeostasi.

Per definizione i probiotici sono microrganismi vivi che conferiscono un beneficio alla salute dell'ospite (2). Fra le principali azioni benefiche dei probiotici ci sono quelle di ripristinare la biodiversità del microbiota intestinale, mediare effetti antinfiammatori e antimicrobici ed antagonizzare i patogeni modulando la permeabilità intestinale (1).

I principali batteri probiotici utilizzati appartengono ai generi Lattobacilli (Lactobacillus LGG, L.casei ), Bifidobatteri (Bifidobacterium BB12, B. longum) e  Bacilli (B.clausii, B. coagulans).

Durante la somministrazione orale, i probiotici grazie alla resistenza a pH acidi, riescono a superare la barriera gastrica per poi moltiplicarsi nell'ambiente intestinale. La capacità di transitare attraverso il tratto gastrointestinale (GI) di replicarsi nell'intestino e di agire localmente è una caratteristica essenziale per un microrganismo impiegato nella terapia probiotica orale (1). Questa capacità si raggiunge mediante un cross-talk funzionale tra i microrganismi e la barriera intestinale. Un esempio di probiotico in grado di rispondere a queste caratteristiche è Bacillus clausii.

Bacillus clausii, batterio Gram-positivo sporigeno commensale umano (2), è uno dei probiotici maggiormente impiegati nell'attività clinica (1). Inoltre, questo batterio presenta multiresistenza agli antibiotici, consentendo l'uso combinato di probiotici e farmaci antibiotici, senza neutralizzare i loro rispettivi benefici (1).

Studi recenti hanno dimostrato, sia in vivo (2) che in vitro (3), che le spore di B. clausii sono in grado di sopravvivere agli ambienti acidi caratteristici dello stomaco e di replicarsi in forma vegetativa a livello intestinale. Una volta nell'intestino, le sostanze prodotte dall'attività metabolica di B. clausii hanno proprietà antimicrobiche e migliorano l'equilibrio del microbiota umano, proteggendolo dalle infezioni.

Cenci et al., simulando in vitro il passaggio delle spore nel tratto gastrointestinale, ha dimostrato che le spore e le cellule vegetative di B. clausii resistono alla presenza di sali biliari e all'acidità gastrica, e possiedono capacità di crescita in ambiente intestinale e povero di ossigeno (3).

Gli effetti in vivo della somministrazione per via orale, di due formulazioni probiotiche contenenti spore di B. clausii, sono stati studiati da Ghelardi et al. Questo lavoro ha rivelato in soggetti sani la sopravvivenza delle spore nel transito del tratto GI e la loro moltiplicazione nell'ambiente intestinale (2). Inoltre, si è osservato che Bacillus clausii può sopravvivere durante il transito del tratto gastrointestinale fino a 12 giorni dopo una singola somministrazione orale (2).

La somministrazione delle spore di B. clausii ha un impatto sulla salute dell'uomo, apportando diversi effetti benefici dimostrati, quali: attività immunomodulatoria; attività antimicrobica; produzione di vitamine; maggiore protezione da agenti genotossici (1).

In questo scenario, ulteriori studi sono necessari al fine di chiarire i meccanismi d'azione e il potenziale ruolo di B. clausii nella probiotico terapia e nella immunomodulazione intestinale.

L'impiego di batteri probiotici appare dunque, una scelta terapeutica vincente per il ripristino dell'omeostasi intestinale (2).

 Fonti bibliografiche:

 1. Lopetuso L., Scaldaferri F., Franceschi F., Gasbarrini A. Bacillus clausii and gut homeostasis: state of the art and future perspectives. Expert Review of Gastroenterology & Hepatology. 2016,  ISSN: 1747-4124. https://dx.doi.org/10.1080/17474124.2016.1200465

 2. Ghelardi E., Celandroni F., Gueye A.S., Lupetti A., Senesi S. Survival and persistence of Bacillus clausii in the human gastrointestinal tract following oral administration as spore-based probiotic formulation. Journal of Applied Microbiology, 2015 - ISSN 1364-5072 doi:10.1111/jam.12848

 3. Cenci G., Trotta F., Caldini G. Tolerance to challenges miming gastrointestinal transit by spores and vegetative cells of Bacillus clausii. Dipartimento Biologia Cellulare e Ambientale, Universita` di Perugia. Journal of Applied Microbiology, 2006 - ISSN 1364-5072. doi:10.1111/j.1365-2672.2006.03042.x

SAIT.ENB.17.11.0810

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