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Agenas: così si poteva evitare il caso del primario arrestato a Milano

Sanità pubblica Redazione DottNet | 26/03/2017 12:34

Bevere: abbiamo messo in campo una serie di strategie per evitare la corruzione nella sanità

Il gravissimo caso di presunta corruzione che ha coinvolto un ortopedico dell'azienda sociosanitaria Pini CTO di Milano si poteva evitare. E' quanto ha detto  Francesco Bevere, direttore generale dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas). Secondo Bevere, "sarebbe bastata l'applicazione della "Dichiarazione pubblica di interessi" per i professionisti di area sanitaria e amministrativa, già consultabile sul sito Agenas e prevista nell'allegato al Piano Nazionale Anticorruzione, nato dalla collaborazione tra Anac, Ministero della Salute e Agenas".

   "Non si tratta di semplici moduli burocratici - spiega Bevere -, ma di un vero e proprio strumento di deterrenza contro fenomeni di corruzione in sanità e di conflitto di interessi, prevedendo l'obbligo per il professionista sanitario di informare l'organizzazione in cui si lavora della sussistenza di eventuali interessi diretti o indiretti in settori altamente delicati perché soggetti a possibili condizionamenti esterni, come quelli in ambito farmaceutico, della ricerca, dei dispositivi medici e della sperimentazione clinica dei farmaci".

 "L'azienda sanitaria al centro dell'inchiesta - aggiunge -, non risulta registrata alla piattaforma informatica dell'Agenzia allo scopo dedicata".

Secondo il direttore generale dell'Agenas il sistema sanitario sta però rispondendo bene a questi nuovi strumenti di trasparenza: "i dati rilevati dal sistema informatico pna-sanita.agenas.it dimostrano una crescente adesione delle aziende e dei singoli professionisti alla modulistica sulla trasparenza. Lo sforzo ulteriore deve essere quello di far comprendere che non siamo dinanzi ad un mero adempimento burocratico, ma ad uno strumento che consente al management aziendale e ai responsabili per la prevenzione della corruzione e della trasparenza di avere contezza di relazioni interne ed esterne dei professionisti sanitari, e quindi, di quelle che necessitano di essere attentamente monitorate per bloccare sul nascere episodi di malaffare".

 In questo senso a maggio, aggiunge, partiranno su indicazione di Anac, le attività di verifica congiunte da parte del Ministero della Salute, Anac e Agenas, anche per monitorare il grado di recepimento da parte degli Enti sanitari delle raccomandazioni e degli indirizzi esistenti in tema di trasparenza e prevenzione della corruzione. "Ma oltre ai controlli - sottolinea Bevere -, occorre anche lavorare per accompagnare e incoraggiare il cambiamento culturale già in atto. Non dimentichiamo che questo applicativo web rappresenta una vera e propria novità nel nostro sistema in termini di trasparenza e di prevenzione della corruzione, basti pensare che nell'ultimo anno, hanno già chiesto e ottenuto l'abilitazione all'utilizzo della modulistica ben 141 enti del Servizio sanitario". "Siamo sulla buona strada - conclude - e sono fiducioso che grazie all'impegno di tutti la sanità potrà distinguersi per il grado di trasparenza raggiunto".

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