E' in Gazzetta il decreto del ministero: il nuovo documento migliorerà il monitoraggio
Migliorare l'appropriatezza delle prestazioni erogate e garantire più sicurezza al paziente attraverso una più ampia e precisa raccolta di dati relativi ai ricoveri. Questo l'obiettivo della nuova Scheda di dimissione ospedaliera (SDO), introdotta dal decreto del Ministero della Salute pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 febbraio.
Il flusso delle Schede di Dimissione Ospedaliera è stato istituito nel 1991, spiega il Ministero sul portale, "come strumento ordinario per la raccolta delle informazioni relative ad ogni paziente dimesso dagli istituti di ricovero pubblici e privati in tutto il territorio nazionale".
La nuova SDO, per questo, integra le informazioni già disponibili con l'obiettivo di migliorare monitoraggio, valutazione e pianificazione della programmazione. Un'esigenza nata anche per adeguarsi in pieno agli orientamenti definiti dalla normativa dell'Unione europea sulle Cure Transfrontaliere. Prevederà la compilazione di ben 41 voci informative, tra cui il livello di istruzione del paziente, la data di prenotazione della prestazione, eventuali trasferimenti da un ospedale all'altro, l'identificativo del chirurgo e dell'anestesista, la check list della sala operatoria, la rilevazione del dolore. Inoltre prevede l'invio dei dati da parte delle Regioni con cadenza mensile anziché trimestrale.
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