Il Ministro Lorenzin: appena avrò avuto in mano gli accertamenti mi esprimerò. Pecorelli: mai stretto accordi con nessuno
Dopo anni di lavoro per far dimenticare la vecchia Cuf (la commissione del ministero che autorizzava i farmaci in Italia), travolta dagli scandali di Duilio Poggiolini e di tangentopoli, una macchia rischia di colpire l'immagine dell'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco.
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ora sta valutando la situazione e dovrà decidere se far decadere dall'incarico il presidente dell'Aifa. Anche la Finanza e i carabinieri dei Nas starebbero lavorando per accertare eventuali irregolarità, tutte da dimostrare, legate ai rapporti di Pecorelli che però sono stati giudicati sufficienti per congelare il suo ruolo nella massima agenzia regolatoria del farmaco in Italia. Da alcuni mesi all'interno dell'Aifa si stava valutando l'opportunità di portare la questione all'interno di un comitato di verifica dopo la segnalazione della presenza di Pecorelli anche in Principia dove nell'advisory board, oltre a lui, compaiono in realtà altri nomi illustri di medici a capo di importanti strutture.
Sulla vicenda ''sono al lavoro gli uffici legali del ministero della Salute'', ha annunciato il ministro Beatrice Lorenzin a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'università Cattolica di Roma. "Il conflitto di interesse è stato rilevato dall'interno, attraverso le apposite commissioni costituite per questo - ha sottolineato Lorenzin -, io ora non mi esprimo su questo. Abbiamo appena ricevuto le carte, i nostri uffici legali stanno facendo gli accertamenti, appena avrò avuto in mano gli accertamenti mi esprimerò". Agli atti del comitato dell'Aifa, guidato dal direttore Luca Pani, che ha deciso la sospensione di Pecorelli, c'è la ''dichiarazione pubblica di interessi'' firmata da quest'ultimo lo scorso 6 ottobre. In questo documento non veniva dichiarata nessuna partecipazione ad attività che potessero determinare il conflitto. Ma all'Aifa risulterebbe anche il sostegno da parte di una azienda alla Healthy Foundation (di cui lo stesso Pecorelli è presidente) per una iniziativa a favore delle vaccinazioni.
L'indagine è partita internamente all'Agenzia dal comitato composto da 8 persone, tra cui il responsabile anticorruzione, il direttore degli affari legali e un membro esterno. Il comitato è presieduto e guidato dal direttore generale dell'Aifa, Luca Pani. Per la commissione in questo caso esiste il massimo livello di conflitto d'interessi, quello di tipo livello 3, per il quale non è possibile svolgere nessuna attività all'interno dell'agenzia regolatoria.
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