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Parkinson, i costi per Ssn arrivano fino a 1,3 miliardi di euro

Neurologia Redazione DottNet | 18/11/2015 15:27

Ogni anno colpite 250mila persone: ma il numero è destinato a raddoppiare nei prossimi 15 anni

Il Parkinson colpisce in Italia 250mila persone, ma il numero e' destinato a raddoppiare nei prossimi 15 anni. Non esiste una cura definitiva e i costi diretti e indiretti sono importanti. Se n'è discusso al convegno "La gestione della malattia di Parkinson in Italia", organizzato per la Giornata nazionale del 28 novembre. "Il costo annuale per ogni paziente varia fra 3.500 e 4.800 euro per l'Ssn, fra 1.500 e 2.700 euro per i malati e fra 10.

000 e 17.000 euro per la società. Riportando questi dati al numero di pazienti in Italia, è stato calcolato che il carico totale per il Ssn, sia compreso fra 1.1 e 1.3 miliardi di euro e quello per la società fra 2.2 e 2.9 miliardi di euro" ha spiegato il professor Americo Cicchetti, Direttore dell'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell'Università Cattolica del Sacro Cuore (Altems).

 

 

Al convegno e' emerso che sono tre i fattori critici: non si parla abbastanza di Parkinson,non esiste ancora una cura definitiva, e la maggior parte delle regioni non ha sviluppato uno specifico percorso diagnostico-terapeutico assistenziale (Pdta). "Nelle prime fasi, si riesce a intervenire con farmaci che potenziano la produzione di dopamina e riescono a migliorare la sintomatologia motoria - spiega Giovanni Abbruzzese, dell' Università degli Studi di Genova -. Quando le manifestazioni diventano più serie, si fa ricorso a terapie complesse, rimedi per lo più sintomatici. Una speranza arriva dalla ricerca, che sta iniziando a individuare biomarcatori in grado di rilevare la patologia prima degli esordi sintomatici, e sta identificando anche nuove cure". Per quanto riguarda la presa in carico, sono pochissimi i centri di cura specializzati, e solo alcune regioni hanno un apposito Pdta. "Sebbene le risorse messe in campo dal SSN siano considerevoli, esiste ancora un margine di manovra- rileva Cicchetti- che potrebbe passare anzitutto per la chiara definizione di Pdta"

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