Le linee guida 2015 dell’Italian Critical Care Nephrology Board forniscono un valido supporto nella diagnosi di malattia renale cronica.
Una diagnosi precoce è fondamentale in caso di malattia renale cronica (MRC). Le linee guida 2015 prodotte dall’Italian Critical Care Nephrology Board sottolineano l’importanza di effettuare le indagini diagnostiche secondo un protocollo standard e forniscono i parametri di riferimento.
Le indagini di laboratorio da effettuarsi devono prevedere l’utilizzo dell’equazione Chronic Kidney Epidemiology Collaboration (CKD-EPI) per stimare la velocità di filtrazione glomerulare (GFR) della creatinina, l’uso di misure calibrate secondo standard internazionali e l’impiego di test della creatinina specifici come quelli enzimatici. Inoltre, è necessaria la partecipazione a programmi di valutazione della qualità per la calibratura della creatinina.
Per la diagnosi iniziale bisogna considerare la stima della GFR basata sulla cistatina C per confermare o escludere la MRC in pazienti con GFR tra 45 e 59 ml/min/1.73m2 e assenza di proteinuria o di altri marker di malattia renale. Una diagnosi di MRC è da escludere nei soggetti con GFR basato sulla creatinina compreso tra 45-59 mL/min/1.73m2 e GFR basato sulla cistatina C maggiore di 60 ml/min/1.73m2 in assenza di altri marker di malattia renale.
Per identificare la proteinuria è necessario utilizzare il rapporto urinario albumina/creatinina, data la maggiore sensibilità verso i bassi livelli di proteinuria. In caso di elevati livelli di proteinuria (rapporto albumina/creatinina>70 mg/mmol) alternativamente è possibile utilizzare il rapporto proteine/creatinina.
E’ fondamentale che il medico prescriva dei test per l’identificazione della MRC basati sulla stima della GFR riferita alla creatinina e del rapporto urinario albumina/creatinina nei pazienti che presentano una o più delle seguenti condizioni: diabete, ipertensione, insufficienza renale acuta, patologie cardiovascolari, malattie delle vie urinarie, malattie sistemiche con interessamento renale, storia familiare di insufficienza renale terminale o malattia renale ereditaria, rilevazioni casuali di ematuria, riduzione della GFR e aumento del rapporto albumina/creatinina.
Attenersi alle procedure diagnostiche e agli standard di riferimento indicati dall’Italian Critical Care Nephrology Board (Commissione indipendente costituita dalla Società Italiana di Nefrologia, Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva, Società Italiana di Terapia Intensiva) nelle ‘Linee guida per una diagnosi precoce e il trattamento di malattia renale cronica negli adulti’ del 2015, permette di effettuare una diagnosi corretta e soprattutto precoce di malattia renale cronica.
Riferimenti:
Linee guida per una diagnosi precoce e il trattamento di malattia renale cronica negli adulti. Italian Critical Care Nephrology Board 2015
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