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Morbo di Alzheimer e insonnia: il ruolo della melatonina

Neurologia Fidia Detailing | 23/12/2014 11:40

Un gruppo di ricercatori del CPS Research, Glasgow, UK, ha suggerito un possibile nesso tra scarsa qualità del sonno e declino cognitivo.

Recentemente è stata condotta una ricerca su pazienti affetti da morbo di Alzheimer, in questi, i livelli di melatonina endogena sono risultati inferiori alla media e si è ipotizzato se la somministrazione dell'ormone sia utile nel trattamento dei sintomi causati dalla malattia.

Durante lo studio randomizzato, in doppio cieco, i pazienti sono stati trattati per 26 settimane con melatonina a rilascio prolungato 2 mg, ed un altro gruppo con placebo; ai fini della sperimentazione è stato chiesto ai pazienti di compilare un diario del sonno ed è stato misurato il profilo di sicurezza.

Dai dati è emerso che i pazienti trattati con melatonina a rilascio prolungato hanno avuto prestazioni cognitive significativamente migliori, rispetto a quelli trattati con placebo; in più il farmaco è stato ben tollerato, con un profilo di eventi avversi simile a quello del placebo.

Quindi la melatonina 2 mg, in aggiunta alla terapia per il morbo di Alzheimer, ha effetti positivi sul funzionamento cognitivo e mantenimento del sonno, rispetto a coloro che non lo hanno assunto.

Se l’argomento ti interessa leggi l’articolo intitolato: Add-on prolonged-release melatonin for cognitive function and sleep in mild to moderate Alzheimer’s disease: a 6-month, randomized, placebo-controlled, multicenter trial

Articolo sponsorizzato da Fidia Farmaceutici


 

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