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Patto per la salute dopo le elezioni: annunciate scelte impopolari

Sanità pubblica Redazione DottNet | 06/05/2014 15:49

Il Patto per la Salute ''sarà concluso subito dubito dopo le elezioni''. Lo ha affermato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. ''In questo momento i direttori generali del ministero stanno lavorando insieme alla conferenza Stato- Regioni - ha spiegato Lorenzin - e dopo la campagna elettorale ci riuniremo per chiudere. Ho voluto tenere il Patto fuori della campagna elettorale apposta, altrimenti i lavori sarebbero già conclusi, perchè saranno necessarie delle scelte che non possono essere popolari da subito''.

 

 Secondo il ministro il Patto non sarà solo una dichiarazione di intenti. ''Ho voluto che ci fossero degli impegni più stringenti per le Regioni - ha spiegato - legati anche a delle clausole di salvaguardia. Mi aspetto un Patto innovativo, con una riprogrammazione della sanità, nuovi modelli e nuove best practice, e un sistema di gestione reale che entra dentro le singole aziende''. Un altro problema affrontato durante la discussione del Patto, ha spiegato Lorenzin, è l'accesso ai dati. ''Non abbiamo una rete digitalizzata in cui corrono tutti i dati - ha sottolineato - le Regioni, le farmacie, i medici di medicina generale devono darli così da permettere la tracciabilità della spesa sanitaria, che ci potrebbe dare sette miliardi di euro di risparmi'' 

 

 

Agenda serrata di incontri al ministero della Salute, dunque, dalla prossima settimana, in vista della chiusura del Patto per la salute entro giugno: ''Stiamo andando avanti - ha confermato il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Luca Coletto - partendo da un dato fondamentale, confermatoci dal ministro Beatrice Lorenzin, e cioè che il Fondo sanitario nazionale non verrà toccato''. ''Non vedo difficoltà insormontabili e contiamo di chiudere entro a giungo, partendo - ha spiegato Coletto - dalla fondamentale conferma dataci dal ministro: il Fondo sanitario non verrà ridotto e resterà pari, come annunciato, a 109,902 miliardi per il 2014, 113,452 per il 2015 e 117,563 per il 2016. La base per lavorare, dunque, c'è''. Raggiunta la certezza finanziaria, elemento primario per le Regioni, restano ora sul tavolo varie questioni: ''Tra i nodi da affrontare - chiarisce il coordinatore degli assessori - quello relativo alla razionalizzazione e gestione di beni e servizi, la governance delle aziende ospedaliere e delle Asl, l'applicazione dei costi standard ed il personale''. Da affrontare anche la questione della compartecipazione dei cittadini, ovvero i ticket: ''E' un problema da analizzare valutando coperture e sostenibilità, ma anche in funzione - rileva Coletto - della congiuntura negativa e considerando il principio dell'equità nella distribuzione dei costi''. Capitolo importante è poi quello relativo ai Livelli essenziali di assistenza (Lea): ''Su questo punto - spiega - è al lavoro una commissione tecnica ministero-Regioni, che definirà delle proposte da portare alla discussione politica nelle prossime settimane''. Sullo sfondo resta, inoltre, il tema della modifica del Titolo V della Costituzione: ''Bisognerà cioè capire -. sottolinea l'assessore - che attribuzioni avranno le Regioni. L'auspicio è che rimanga il federalismo sanitario, ma con un ruolo forte del ministero per il monitoraggio e il controllo''. Al via, dunque, dai prossimi giorni, un fitto calendario di incontri: saranno incontri tecnici ministero-Regioni, per definire le proposte di merito da portare al tavolo di confronto politico tra ministro e assessori regionali.

 

 

Fonte: ministero salute, regioni

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