E’ stato recentemente condotto uno studio che ha arruolato 59 pazienti sottoposte a ricostruzione vaginale chirurgica con o senza isterectomia. Tutte le partecipanti hanno ricevuto infiltrazioni locali di lidocaina ed epinefrina, ketorolac tre volte al giorno e ibuprofene ogni 8 ore fino alla dimissione. Inoltre, le pazienti hanno sperimentato l’utilizzo di idromorfina, somministrata mediante PCA (Patient Controlled Analgesia), un sistema di autosomministrazione degli analgesici per via parenterale che consente al paziente la decisione di assumere l’analgesico autonomamente.
Lo studio è stato pubblicato su American Journal of Obstetrics & Gynecology, i rislutati sono stati ottenuti, sottopenendo le donne ad osservazione e monitorando le risposte al dolore mediante una scala analogica visiva (VAS). Nel gruppo arruolato 30 donne hanno ricevuto la PCA e 24 gli analgesici somministrati mediante analgesia, NAA. I due gruppi avevano caratteristiche demografiche, di BMI e parametri perioperatori simili. Anche il livello di dolore all’arrivo in ospedale era simile per i due gruppi di pazienti analizzati. Le partecipanti che avevano ricevuto la PCA mostravano un punteggio migliore della scala VAS di misurazione del dolore, rispetto ai controlli.
Bibligrafia: Catrina C. Crisp et al., Patient-controlled versus scheduled, nurse-administered analgesia following vaginal reconstructive surgery: a randomized trial, American Journal of Obstetrics & Gynecology
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