Non ci sarà, per effetto del decreto sulla Spending review, la chiusura diretta dei piccoli ospedali, ma questi restano comunque 'osservati speciali'. Proprio quello dei nosocomi con meno di 80 posti letti resta, infatti, un nodo irrisolto: se è infatti caduta l'ipotesi di chiusura 'tout court' di queste strutture, nell'ambito della Spending review resta però il target di posti letto da raggiungere ogni 1000 abitanti, che dovrebbe essere quello di 3,7 contro gli attuali 4 per mille abitanti. Ciò significa, secondo alcune stime, che sono comunque a rischio circa 18mila posti letto a livello nazionale. La 'patata bollente' passa così ora alle Regioni, che dovranno garantire il rispetto del target indicato, cercando le soluzioni più adeguate. Ecco la fotografia dei piccoli ospedali:
- I PICCOLI OSPEDALI: Sono 235 gli ospedali in Italia sotto i 120 posti letto, mentre quelli sotto gli 80 posti raggiungono quota 154, secondo i dati aggiornati al 2010 elaborati dal Servizio Informativo Sanitario. Le regioni con il numero più alto di ospedali sotto 80 posti letto sono Sicilia (25), Lazio (21), Calabria (18), Marche (16), Lombardia (14) e Toscana (10).
- TRENTINO: Sono tre gli ospedali a rischio in Trentino Alto Adige. Sono quelli di San Candido (49 letti), Vipiteno (63) e Borgo Valsugana (78).
- CALABRIA: Sarebbero 20 i piccoli ospedali a rischio. Alcuni degli ospedali, secondo quanto prevede il piano di rientro dal deficit sanitaria, hanno però già dismesso le funzioni ospedaliere classiche entro lo scorso 31 marzo e sono in fase di riconversione.
- PIEMONTE: Il nuovo Piano socio-sanitario prevede già che i 12 ospedali piemontesi con meno di 100 posti letto vengano riconvertiti in strutture sanitarie e assistenziali.
- SARDEGNA: Fra i 13 piccoli ospedali a rischio nell'isola anche il Microcitemico, che dal 1981 ha rappresentato una speranza e una vita migliore per migliaia di cittadini sardi, e non solo, affetti da patologie rarissime.
- VENETO: La Regione ha già ridotto il numero dei posti letto a 3,7 ogni 1.000 abitanti. Dunque, nessun rischio taglio per posti letto ospedalieri.
- SICILIA: Con il Piano di rientro, sono stati recuperati circa 600 milioni di euro, accorpando dipartimenti e presidi ospedalieri, e riducendo di quasi 2.200 unità i posti letto per acuti. L'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, sottolinea che e' già risolto il problema della rifunzionalizzazione dei piccoli ospedali, chiudendone alcuni e dando ai manager delle aziende precise indicazioni.
- LAZIO: A rischio, afferma la presidente Renata Polverini, sarebbero 600 posti letto. Riferendosi ai piccoli ospedali, che potrebbero essere chiusi, Polverini ha ricordato che "per la mia Regione, che ne sta già riconvertendo 24, altri 15 sarebbero insostenibili".
- MARCHE: Sono 19 i piccoli ospedali. La Commissione sanità e sociale dell'Assemblea legislativa delle Marche, presieduta da Francesco Comi, ha esaminato i Piani provinciali di riorganizzazione della rete ospedaliera.
- UMBRIA: Per quanto riguarda la questione ospedali e posti letto, il parametro indicato dal Governo "é già rispettato". A sottolinearlo è la presidente della Regione Catiuscia Marini.
- TOSCANA: I 'mini-ospedali' (con meno di 120 posti letto) sono 19, dislocati spesso in aree montane e periferiche dove rappresentano un importante presidio sanitario. ''Occorre guardare al sistema toscano come a una rete complessiva che opera attraverso dei nodi" e in quest'ottica "il concetto di piccolo ospedale viene superato dalla nostra organizzazione", osserva l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni.
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