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Prednisone: nuovi studi ne incoraggiano l’utilizzo terapeutico

Nefrologia | 23/02/2012 13:46

Pubblicato sul Clinical Journal of the American Society Nephrology uno studio nel quale emerge che rapida interruzione del trattamento immunosoppressore con prednisone dopo un trapianto di rene, può contribuire a prevenire gli effetti collaterali gravi del farmaco.
E’noto, che l'assunzione prolungata di alte dosi di steroide può provocare gravi effetti collaterali, tra cui ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, cataratta, perdita di tessuto osseo, aumento delle fratture ossee, sbalzi d'umore e, nei bambini, un ritardo della crescita.  Lo studio appena pubblicato ha seguito per 10 anni 1.241 pazienti sottoposti a trapianto di rene e poi trattati con un regime immunosoppressivo che prevedeva una rapida sospensione del prednisone.
 

Nei pazienti, l’incidenza del diabete è risultata significativamente inferiore rispetto a quella tipicamente osservata nei controlli trattati con prednisone. In alcuni sottogruppi di pazienti si è osservata una riduzione significativa anche dell’incidenza della cataratta, e dell’infezione da citomegalovirus.
Le conclusioni incoraggiano dunque, l’uso del prednisone dal momento che gli eventi  collaterali possono essere ridotti  con una rapida sospensione dello steroide, mantenendo una sopravvivenza a lungo termine sia dei pazienti sia degli organi trapiantati accettabile e simile a quella dei controlli.

Bibliografia: Rizzari MD. Ten-Year Outcome after Rapid Discontinuation of Prednisone in Adult Primary Kidney Transplantation. Clin J Am Soc Nephrol. 2012 Jan 26. [Epub ahead of print]

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