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Senato: adottato il testo base, stop al numero chiuso a Medicina. Medici e sindacati: un errore

Professione Redazione DottNet | 24/04/2024 18:26

Anelli (Fnomceo) : "Nettamente contrari all'eliminazione del numero chiuso". Di Silverio (Anaao): "E' una soluzione miope e sintomo di assoluta mancanza di una visione futura. Chiederemo un incontro al Ministro Bernini"

Il Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato ha adottato praticamente all'unanimità il testo base "per dire basta al numero chiuso a Medicina". A darne notizia è il presidente della Commissione, Roberto Marti (Lega), che esprime "molta soddisfazione per l'adozione del testo" con la "massima convergenza di tutte le forze politiche". "È stato un lavoro intenso che ha trovato la massima convergenza di tutte le forze politiche - aggiunge Roberto Marti - l'odioso numero chiuso che abbiamo conosciuto negli ultimi 25 anni non ci sarà più. Un impegno che la Lega aveva preso in campagna elettorale. Un mandato chiaro che ha rappresentato uno stimolo anche nella decisione di assumere l'incarico di presiedere la commissione". "Offriremo così ai nostri ragazzi - prosegue il senatore - la possibilità di iscriversi liberamente alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria e di iniziare un percorso che gli permetterà di avere tempo e modo per orientarsi nel mondo universitario, che costituisce per ognuno una grande novità. Gli studenti avranno modo di verificare anche la propria vocazione e di dimostrare le competenze acquisite con lo studio delle discipline di base di questi corsi di laurea". "Finalmente - conclude il presidente della Commissione Istruzione - non più una roulette russa: affidiamo al Governo una piena delega per restituire al Paese un sistema di buonsenso". Intanto Pierino Di Silverio - Segretario Nazionale Anaao Assomed - ha chiesto un incontro al Ministro Mur Anna Maria Bernini: "Le modalità di accesso alla facoltà di medicina devono diventare un tema condiviso da tutte le parti in causa". "Nonostante infatti le rassicurazioni che nel testo preso a riferimento dalla Camera non sia prevista l’abolizione tout court del numero programmato, restano molte perplessità sulle modalità di selezione prospettate, che resuscitano  modello francese da noi sempre osteggiato.  Riteniamo pertanto opportuno essere coinvolti per dare un contributo fattivo ad un tema fondamentale che pone le basi del futuro della categoria", dice il segretario Anaao.

"Grande soddisfazione per lo stop al numero chiuso a Medicina, una storica battaglia della Lega che sta finalmente andando avanti in Commissione Istruzione al Senato. Dalle parole ai fatti!", ha commentato il vicepremier Matteo Salvini su X. "Era ora: i grandi chirurghi e i medici si selezionano durante l'iter degli studi e poi si confrontano in sala operatoria e in corsia. Non certo con un assurdo sbarramento iniziale con test a crocette", afferma il presidente del Veneto, Luca Zaia.

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"Siamo nettamente contrari, e questa non è assolutamente una norma di buon senso - ha detto all'ANSA il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli -: eliminare il numero chiuso a Medicina significa che fra 10 anni, il tempo necessario per formare un medico, avremo una pletora di laureati che non avranno possibilità di trovare un posto di lavoro come medici. Produrremo solo dei disoccupati". "Lo stop al numero programmato a Medicina dimostra ancora una volta che la cecità politica si sta ormai cronicizzando", commenta Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed. "Abolire il numero programmato – prosegue Di Silverio - è una soluzione miope e sintomo di assoluta mancanza di visione futura o peggio di una visione futura che porterà a una nuova pletora medica che favorirà manodopera privata a basso costo. Tutto questo in netto contrasto con le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della Salute sulla difesa del SSN". "In Italia esiste il numero programmato e invece di investire in programmazione si aprono le porte a 70.000 giovanissimi studenti, confondendo il diritto allo studio con il diritto all’iscrizione alla Facoltà. Ma non resteremo in silenzio. Chiameremo a raccolta tutti gli studenti e gli specializzandi, tutta la categoria – annuncia Di Silverio - promuovendo raccolta firme e manifestazioni in tutta Italia affinché tutti abbiano la consapevolezza che questo è il colpo di grazia alla formazione medica, alla professione e soprattutto al sistema di cure pubblico".

Il testo base non modifica i programmi riguardanti i test per l'accesso alla facoltà previsti a maggio e a luglio prossimi. Dal 2025-2026 dovrebbe entrare in vigore la riforma. Al momento sono previste dunque due sessioni di test - maggio e luglio prossimi -, con possibilità per i candidati di partecipare ad entrambe. Le prove si svolgono in presenza su un formato cartaceo; le domande sono sessanta estratte da un'apposita banca dati pubblica composta da almeno 7.000 quesiti.

La procedura di iscrizione alle prove e la successiva fase di inserimento in graduatoria nazionale sono esclusivamente in modalità on line. Le prove di ammissione per i corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia e in Odontoiatria e protesi dentaria erogati in lingua italiana si svolgeranno martedì 28 maggio 2024 e martedì 30 luglio. Quelle per i corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina veterinaria, invece, mercoledì 29 maggio 2024 e mercoledì 31 luglio 2024. I quesiti saranno estratti da un'apposita banca dati, recante anche la risposta esatta. La banca dati, complessivamente composta da almeno 7.000 quesiti, sarà pubblicata sul sito internet: https://accessoprogrammato.mur.gov.it/2024/. La pubblicazione avverrà per metà (almeno 3.500 quesiti) almeno venti giorni prima delle date di svolgimento delle prove fissate nel mese di maggio 2024. Per l'altra metà (almeno 3.500 quesiti) almeno venti giorni prima delle date di svolgimento delle prove fissate nel mese di luglio 2024. Le prove di ammissione, per il cui svolgimento sarà assegnato un tempo di 100 minuti, consisteranno nella soluzione di 60 quesiti che presenteranno 5 opzioni di risposta, tra cui il candidato deve individuarne una soltanto, su argomenti riguardanti le competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi, ragionamento logico e problemi, biologia, chimica, fisica e matematica.

Nello specifico, per la laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia e in odontoiatria e protesi dentaria verranno predisposti 4 quesiti di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi; 5 di ragionamento logico e problemi; 23 di biologia (19 per la prova di ammissione ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina veterinaria); 15 di chimica (19 per la prova di ammissione ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina veterinaria); 13 di fisica e matematica. I candidati risulteranno idonei all'ammissione ai corsi di laurea qualora abbiano ottenuto, nella rispettiva prova, un punteggio minimo pari a 20 punti. Per la valutazione delle prove saranno attribuiti al massimo 90 punti, tenendo conto dei seguenti criteri: 1,5 punti per ogni risposta esatta; meno 0,4 punti per ogni risposta errata; 0 punti per ogni risposta omessa. Per l'inserimento in graduatoria i candidati potranno utilizzare il migliore dei risultati conseguiti a seguito della partecipazione alle prove di ammissione previste per ciascuna sessione. I posti per le immatricolazioni ai corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico saranno ripartiti tra le università con successivi decreti.

Ecco nel dettaglio il testo base

L'articolo 1 definisce finalità e princìpi generali, stabilendo una revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria ai fini del potenziamento del Servizio sanitario nazionale.

L'articolo 2 delega il Governo ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per la revisione delle modalità di accesso a questi corsi di laurea. Nell’esercizio della delega, il Governo si dovrà attenere ai seguenti princìpi e criteri direttivi:

a) prevedere che l’iscrizione al primo semestre dei corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria sia libera;

b) individuare le discipline qualificanti comuni che devono essere oggetto di insegnamento nel primo semestre dei corsi di studio di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria da definire con i medesimi decreti legislativi, garantendo programmi uniformi e coordinati e l’armonizzazione dei piani di studio dei medesimi corsi, per un numero complessivo di crediti formativi universitari (Cfu) stabilito a livello nazionale;

c) prevedere che l'ammissione al secondo semestre dei corsi di laurea magistrale sia subordinata al conseguimento di tutti i crediti formativi universitari (Cfu) stabiliti per gli esami di profitto del primo semestre svolti secondo standard uniformi nonché alla collocazione in posizione utile nella graduatoria di merito nazionale;

d) garantire, nel caso di mancata ammissione al secondo semestre dei corsi di laurea magistrale, il riconoscimento dei crediti formativi universitari conseguiti dagli studenti negli esami di profitto del primo semestre relativi alle discipline qualificanti comuni di cui alla lettera b), ai fini del proseguimento in un diverso corso di studi, da indicare come seconda scelta, rendendo obbligatoria e gratuita la doppia iscrizione limitatamente al primo semestre, nonché individuare modalità per permettere l’iscrizione a corsi di laurea diversi anche oltre il termine stabilito in via ordinaria;

e) in coerenza con il fabbisogno di professionisti determinato dal Ssn, individuare le modalità per rendere sostenibile il numero complessivo di iscrizioni al secondo semestre dei corsi di studio, anche attraverso il potenziamento delle capacità ricettive delle università, nel rispetto di standard innovativi relativi alla qualità della formazione;

f) individuare le modalità atte a consentire l’allineamento del contingente di posti dei corsi di laurea con i posti disponibili per l’accesso ai corsi di formazione post lauream;

g) introdurre un sistema di monitoraggio dei fabbisogni del personale del Ssn, in collaborazione con il Ministero della salute, al fine di intervenire a sostegno degli ambiti di specializzazione in cui si registrano le eventuali carenze;

h) garantire che il numero di studenti iscritti al primo semestre dei corsi di laurea magistrale non sia considerato ai fini del riparto annuale del Fondo per il finanziamento ordinario delle università;

i) operare un riordino dell’offerta formativa universitaria che tenga conto del necessario allineamento tra i piani di studio dei corsi di laurea magistrale dei requisiti richiesti dalle rispettive classi di laurea, garantendo un’offerta formativa aderente a standard di qualità elevati;

l) prevedere che gli studenti dei corsi di laurea magistrale possano svolgere un’attività di formazione teorico-pratica anche sotto la guida di tutor, individuati tra i dirigenti medici e sanitari in servizio presso le strutture ospedaliere e territoriali sia universitarie sia non universitarie, di primo e di secondo livello, pubbliche e private convenzionate, e presso gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs);

m) organizzare, anche in collaborazione con gli ordini delle professioni sanitarie, per gli ultimi tre anni di scuola secondaria di secondo grado, percorsi di orientamento e di sviluppo delle vocazioni per i corsi di laurea magistrale, i quali possano prevedere anche un tirocinio, assicurando la piena accessibilità degli stessi su tutto il territorio nazionale, secondo modalità afferenti ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto) definiti dal Ministero dell’istruzione e del merito, la cui frequenza sia valorizzata nell’ambito dell’attribuzione dei Cfu previsti nel primo semestre dei corsi di laurea;

n) promuovere percorsi di formazione e di preparazione ai corsi di laurea magistrale anche in collaborazione con le università, cui possano accedere gli studenti e i diplomati delle scuole secondarie di secondo grado.

I decreti legislativi del governo dovranno essere adottati su proposta del Ministro dell’università e della ricerca e sentito il Ministro della salute. Limitatamente a quanto previsto dalla lettera e), i decreti sono adottati su proposta del Ministro dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro della salute, previa intesa in sede di Conferenza Stato Regioni. Gli schemi dei decreti legislativi sono trasmessi alle Camere per l'espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, che si esprimono nel termine di trenta giorni dalla data di trasmissione. Decorso il termine previsto per l'espressione del parere, i decreti legislativi possono essere comunque adottati.

Se il termine previsto per l'espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari scade nei trenta giorni che precedono la scadenza del termine per l'esercizio della delega governativa, o successivamente, quest'ultimo è prorogato di quarantacinque giorni.

Infine, l'articolo 3 interviene in tema di abrogazioni. Qui si spiega che, con i decreti legislativi governativi si provvede, altresì, all’abrogazione delle disposizioni in contrasto con i principi e i criteri direttivi della presente legge, nonché alla revisione della legge 2 agosto 1999, n. 264.

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