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Quasi inutili i probiotici: studio israeliano

Nutrizione Redazione DottNet | 08/09/2018 16:31

Per essere efficaci vanno tarati su singolo paziente

 I probiotici o batteri buoni, come il Lactobacillus e Bifidobacteria, tanto reclamizzati per il benessere del corpo e in particolare dell'intestino, sarebbero in realtà quasi inutili. A bocciarli è uno studio israeliano del Weizmann Institute of science pubblicato sulla rivista Cell.  I ricercatori hanno analizzato attentamente cosa accade nell'organismo quando si consumano probiotici, provando un 'cocktail' con 11 comuni batteri buoni, tra cui ceppi di Lactobacillus e Bifidobacteria, che poi hanno dato a 25 volontari sani per un mese. Dopo di che li hanno sedati e gli hanno prelevato, chirurgicamente, dei campioni dallo stomaco e dall'intestino per vedere dove i batteri erano riusciti a colonizzare e se avevano prodotto dei cambiamenti nell'attività dell'intestino. Si è così visto che in metà dei casi i batteri buoni erano andati nella bocca e poi direttamente fuori.

Nel resto dei casi hanno resistito brevemente prima di essere tolti dai microbi esistenti.

Miliardi di batteri vivono nel nostro intestino, ma "è sbagliato aspettarsi che i probiotici da banco funzionino su tutti - commenta Eran Elinav, uno dei ricercatori - In futuro dovranno essere fatti su misura per i bisogni dei singoli pazienti". Gli studiosi hanno valutato l'impatto dei probiotici anche dopo un ciclo di antibiotico, che aveva spazzato via batteri buoni e cattivi. Nella sperimentazione su 46 persone hanno visto che ritardavano il ristabilirsi dei normali batteri sani. "Contrariamente a quanto pensano tutti che i probiotici non siano dannosi, c'è invece un nuovo potenziale effetto avverso con gli antibiotici, che può avere conseguenze nel lungo periodo", continua Elinav. I probiotici hanno invece un effetto positivo dimostrato nel proteggere i bambini prematuri dalla entecolite necrotizzante.

fonte: cell

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